Progetto Culturale

Marcello

IL GELATO DI CANCELLO

– Eventi dal 29 al 31 luglio –

Nuovo gusto “LIMITED EDITION” in occasione del 188° compleanno di Giuseppe Alberti…
“Gusto Strega”
Il progetto nasce dall’entusiasmo di un gruppo di persone impegnate nel volontariato al fine di rivitalizzare il luogo per eccellenza della socialità: la piazza intitolata a Claudio Marcello di Cancello Scalo. Sin dai tempi dell’agorà greca, nelle piazze si contaminava la Civitas della comunità. Nascono come luoghi della convivenza religiosa e civile in cui le persone avevano l’opportunità di condividere le loro esperienze umane, religiose, sociali e intellettuali. Per secoli ha simboleggiato l’epicentro vitale dell’operosità di una comunità, in essa si effettuavano i commerci, venivano dati i proclami, le sentenze, le ricorrenze religiose, si scatenavano le rivolte. Le nostre piazze sono state testimoni di tutto questo, si raccontano ancora oggi attraverso le facciate dei palazzi nobiliari, i giardini che li adornavano, i lastricati di pietra calcarea o lavica ai loro ingressi, i decori e le sculture che ancora affiorano negli atri. Oggi sembra che il centro della vitalità sociale si sia trasferito altrove, molto spesso in città limitrofe in cui ancora persiste un barlume di aggregazione, nei centri commerciali o semplicemente nelle nostre case. In questo particolare momento storico in cui siamo stati costretti dalla pandemia a limitare la nostra socialità, vorremmo far rinascere il senso di appartenenza che abbiamo perso e ripartire dall’Agorà per dare una nuova vita alla Civitas.

Il carrettino sarà in piazza
dal venerdì alla domenica
dalle 18:00 alle 23:00 circa
dal 28 maggio a settembre

Segui le iniziative:
Piazza Castra Marcelli
è stata sin dai tempi antichi un luogo di passaggio, attraverso questo valico transitavano coloro che da Napoli dovevano raggiungere l’Appia e proseguire per l’Oriente passando per Benevento oppure diretti a Roma, e viceversa. Prende i nome dal Console Romano Marco Claudio Marcello che in questo territorio accampò le sue legioni prima di attaccare le truppe di Annibale a Nola. Nei pressi della piazza c’era la chiesa di S.Pietro in Vinculis, in cui il Re Manfredi di Svevia nel 1255 ricevette gli ambasciatori della città di Napoli in segno di resa. Il castello medievale che sovrasta la collina, dono di matrimonio del Conte Tommaso d’Aquino per la sposa Margherita di Svevia. La necropoli di Suessula a Piazza Vecchia, la villa rurale dei Carafa, Duchi di Maddaloni succeduti dai Barracco.

SOSTIENI LA SOCIALITÁ

L’iniziativa è il frutto di un azionariato civile senza scopo di lucro, cinquanta persone investiranno a fondo perduto cento euro ciascuno per vedere rifiorire la propria piazza, le donazioni verranno rinvestite in progetti culturali e sociali per il paese. Chi prenderà un gelato lo farà con la consapevolezza di contribuire alla propria crescita, ritrovando la dimensione sociale perduta di aggregazione, dalla quale siamo certi potranno prendere vita altri progetti ed iniziative.
Partecipa anche tu con una quota di 100 euro effettua un bonifico a:
Associazione FattiperVolare, causale:
Contributo volontario “Progetto Marcello”

(detraibile, come previsto dalla normativa).
Iban: IT81 Z 08987 14900 0000 0020 1065
Banca Credito Cooperativo filiale di Caserta.
L’investimento iniziale servirà all’acquisto del carrettino frigo, alcuni tavoli e sedie, il compenso per il gelataio, la fornitura iniziale dei coni gelati, l’energia elettrica e le spese amministrative.

Sei personaggi per sei gelati…

  • Giuseppe Alberti
  • Marco Claudio Marcello
  • Manfredi di Svevia
  • Margherita di Svevia
  • Giovannella Stendardo
  • S.Alfonso Maria de Liguori
  • Giacomo Furia
  • Nicola Valletta
  • Vittorio De Marino
  • Giuseppe Alberti

    Gusto: Ricotta Stregata
    Giuseppe Alberti figlio di Carmine Vincenzo Alberti nacque il 29 luglio del 1834 a San Felice a Cancello. Il padre per la sua attività di cospiratore, fu imprigionato dai Borbone e successivamente si trasferì con la famiglia nel Sannio essendo territorio pontificio. Aprì a Benevento, in piazza Orsini, un caffè che divenne punto di incontro degli spiriti liberali. Promosse e divulgavó il giornale “L’amico del popolo”. Negli anni ’50 dell’Ottocento intraprese un florido commercio di vini e, successivamente, nel 1860 dedicandosi alle spezie creò un liquore a base di erbe che varcò i confini nazionali. Il liquore venne chiamato Strega, evocando nel nome l’antica leggenda che vuole la città di Benevento antica sede di Sabba e riti stregoneschi.
    Nel 1861, nell’anno dell’Unità d’Italia, acquistò l’area della stazione ferroviaria dove edificò lo stabilimento industriale per la produzione del suo liquore.
    Seguiranno anni floridi prima per la produzione del Liquore Strega e poi per quella del torrone e del cioccolato.
    Giuseppe Alberti ebbe quattro figli che hanno continuato l’attività anche dopo la sua morte avvenuta il 14 gennaio del 1894 a Resina.
  • Marco Claudio Marcello

    Gusto: Ricotta e Pera con glassa al Cioccolato Bianco
    La spada di Roma

    Nacque verso il 270 a.C. da un ramo plebeo della gens Claudia e da uno patrizio della famiglia Marcelli. Fu una delle figure più gloriose della Repubblica Romana. Politico, militare romano e console per cinque volte; si fregiò del titolo di conquistatore della Spolia Opima
    Sulla giovinezza non abbiamo molte informazioni, educato alla carriera militare si distinse per il coraggio affrontando il nemico corpo a corpo. Nel 226 a.C. ottenne la nomina sia di Edile Curule che di augure
    Nel 222 a. C. all’età di 40 anni ottenne la carica di console. 
    Vinse più volte gli Insubri e durante la Seconda Guerra Punica, dopo la disastrosa sconfitta a Canne, Marcello prese il comando di ciò che rimaneva dell’esercito romano, si avvicinò verso Nola, si accampò nel territorio limitrofo di Suessola, nei pressi di Cancello e irrompendo a Nola ebbe la meglio sugli invasori assicurando così la città ai Romani. 
    Nel 213 a. C. assediò Siracusa che si era schierata contro i Romani, nel 210 a. C. fu console e nel 209 a. C. proconsole. Morì nel 208 a. C. con le armi in pugno nei pressi di Venosa durante uno scontro con la cavalleria Cartaginese di Annibale.

  • Manfredi di Svevia

    Gusto: Pistacchio variegato al mandarino con glassa al Cioccolato Verde con Mandorla pralinate
    “Biondo era, bello e di gentile aspetto”

    Ultimo sovrano del regno di Sicilia, nacque a Venosa nel 1232, fu figlio illegittimo di Federico II di Svevia, nacque da una delle tantissime amanti dell’imperatore, Bianca Lancia.
    Studiò a Parigi e a Bologna.
    Ottenne dal padre, Federico II di Svevia, il principato di Taranto e altri feudi; gli fu affidata la luogotenenza del Regno di Sicilia finché non fosse tornato il fratello Corrado IV il quale scese in Italia nel 1251.
    Nel 1253 Napoli cadde nelle mani del fratello Corrado che si era mostrato sospettoso nei suoi confronti.
    Manfredi fu costretto a cedergli alcuni feudi ma dopo poco Corrado morì.
    Il Papa, Innocenzo IV, iniziò ad occupare il Regno così Manfredi cercò una politica di riconciliazione senza però ottenere nessun risultato, si ritirò ad Acerra dal cognato Tommaso d’Aquino che aveva sposato la sorella Margherita di Svevia per poi partire alla volta di Lucera ma alla morte del Papa Innocenzo IV, nel 1255, ottenne la conquista definitiva del Regno.
     A Cancello, nella chiesa di San Pietro, ottenne le chiavi della città di Napoli.
    Nel 1258 ottenne l’incoronazione di Re di Sicilia, ristabilendo così la legittimità degli Svevi nel Mezzogiorno.
    Tutto questo però durò poco, il papa Urbano IV aveva iniziato delle trattative con Carlo d’Angiò e il 26 febbraio del 1266 morirà a Benevento durante una battaglia. Fu l’erede dell’imperatore e il nemico del Papa.

  • Margherita di Svevia

    Gusto: Fior di Latte con glassa al cioccolato e granella di nocciole
    Testimone del tramonto Svevo

    Margherita di Svevia fu figlia illegittima dell’imperatore Federico II; nel 1247 sposò il conte di Acerra Tommaso II d’Aquino, ottenne in dote il feudo di Suessola insieme al casale di Cancello, Loriano, Airola ed altri. 
    Dall’unione tra Tommaso II e Margherita fu ricostruito il castello situato sulla collina del casale di Cancello prendendo il nome di Matinale. 
    Nel 1254 i conti d’Aquino offrirono ospitalità a Manfredi di Svevia che era rimasto braccato dalle truppe del Papa. 
    Con la morte del marito, nel 1273, Margherita si trovò ad affrontare una difficile situazione familiare, finanziaria e politica. Con l’arresto del primogenito ed il passaggio del regno sotto il dominio angioino si assistette con lei al tramonto degli Svevi.
    La contessa morì tra l’estate del 1297 e l’inverno del 1298.

  • Giovannella Stendardo

    Gusto: Fragola
    La sposa promessa

    Giovannella Stendardo figlia di Giannotto II e Sancia Orsini, signora di Arpaia, Arienzo, Alife, Biccari, Bovino, Cancello etc… fu cresciuta presso la corte dei D’Angiò – Durazzo. 
    Fu la “Penelope” del tempo. Si contesero la sua mano prima Samuele Tomacelli, nipote di papa Bonifacio IX e dopo Muzio Attendolo Sforza ma Giovannella, nel dicembre del 1417, sposò un gentiluomo di Pozzuoli, Marino Boffa, gran cancelliere del regno di Napoli, capo del consiglio reale. 
    Morì ad Arienzo. Il suo corpo oggi giace nella chiesa di Sant’Agostino nella suddetta cittadina.

  • S.Alfonso Maria de Liguori

    Gusto: Vaniglia, Limone e Zenzero con Glassa alla Vaniglia
    Il santo dei lumi

    Alfonso Maria de Liguori nacque a Marianella il 27 settembre del 1696 da Giuseppe de Liguori e Anna Cavalieri, fu il primo di otto figli. 
    Fu il Santo dell’epoca dei lumi, aveva una personalità poliedrica: musicista, compositore, poeta, scrittore, teologo e vescovo. 
    Fu uno dei primi ad usare la lingua napoletana per comporre testi di canti religiosi, tra i quali ricordiamo “Quanno nascette ninno”. 
    Nel 1708, a soli 12 anni, si iscrisse alla facoltà di diritto dell’università di Napoli, terminò gli studi a soli sedici anni e per svolgere la professione di avvocato dovette chiedere l’assenso del viceré. Svolse l’attività di avvocato per ben dieci anni, fino al 1723 anno cruciale per il suo percorso di vita quando, dopo una sconfitta professionale, decise di intraprendere il noviziato. 
    A soli trentatré anni ricevette l’ordinanza sacerdotale. 
    Nel 1726 cominciò un’intensa attività di predicatore nei quartieri poveri e nel 1732 fondò la Congregazione del Santissimo Salvatore. 
    Nel 1762 fu nominato vescovo ed ebbe la sede a Sant’Agata dei Goti, diocesi a cui all’epoca apparteneva territorialmente anche la Valle di Suessola. Fu vescovo per ben tredici anni vivendo nel palazzo vescovile di Arienzo. 
    Sant’Alfonso quando terminò il suo mandato nel 1775, si ritirò nella casa redentorista di Pagani dedicandosi allo studio e alla stesura di opere. 
    Celebrò la sua ultima messa il 25 novembre del 1785.
    Morì all’età di 91 anni, il 1 agosto del 1787.

  • Giacomo Furia

    Gusto: Cioccolato Fondente
    Il Pinturicchio

    Nacque ad Arienzo il 28 dicembre del 1924, trascorse la sua infanzia e gran parte della sua giovinezza a Napoli. Dopo aver conseguito il diploma in ragioneria iniziò ad impartire lezioni private di matematica, avendo così tra gli allievi Luigi de Filippo, figlio di Peppino e nipote di Eduardo de Filippo. Con le lezioni di matematica iniziò a frequentare casa de Filippo. 
    Eduardo de Filippo apprezzò le sue doti ed entrò nella compagnia teatrale debuttando nel dicembre del 1945 in “Napoli milionaria” nel ruolo di “Peppe ‘o cricco”. 
    Nel 1947 intraprese la carriera cinematografica con il film “Assunta Spina” con accanto Anna Magnani; il primo di 145 film che lo vide interprete caratterista. 
    Ha recitato accanto a Totò in 17 film, fra cui “Il medico dei pazzi”, “Un turco napoletano”, “Totò cerca casa” e “La banda degli onesti”. Nel 1954 debuttò come protagonista ne “L’oro di Napoli” nella veste di Rosario, accanto a Sophia Loren e, negli anni Sessanta, prese parte a “Boccaccio ‘70” di Federico Fellini. 
    Dopo il teatro ed il cinema passò alla televisione facendo da testimonial in Carosello e per diverse pubblicità. È morto nel 2015 a 90 anni. 
    La sua fu una carriera nata da un cocktail a base di talento, fortuna e casualità.

  • Nicola Valletta

    Gusto: Croccante all’amarena
    Il pioniere della Jettatura

    Nacque ad Arienzo tra 1748 e il 1750 da Pietro e Rosa Farace. Nella sua formazione fu prima affidato ad un precettore locale e poi in età adolescenziale si trasferì a Napoli dove fu affidato ad un avvocato che ne influenzò la formazione.
    Nicola si mostrò interessato agli studi umanistici e giuridici. Entrò in circuiti intellettuali frequentati dal conterraneo Pietro Contegna, Antonio Genovesi e Alessio Simmaco Mazzocchi sviluppando capacità critiche e oratorie.
    Si laureò in utroque iure ma, solo dopo alcuni anni e dopo vari concorsi, nel 1777 assunse il ruolo di docente e nel 1785 ottenne la cattedra di diritto del Regno.
    Il noto giurista fu un letterato, musicista, storico, scrisse svariati scritti sul diritto e tradusse in lingua napoletana le opere di Orazio.
    Deve la sua fama all’opera Cicalata sul fascino volgarmente detto jettatura del 1787 con la quale la jettatura fece il suo primo ingresso nella letteratura.
    Nicola Valletta ha avuto uno sguardo ironico sul mondo ed è stato il capostipite degli studi sulla superstizione.

  • Vittorio De Marino

    LIMITED EDITION ESAURITO

    Vittorio De Marino nacque a Villaricca (NA) il 7 giugno 1863, frequentò esemplarmente lʼUniversità di Napoli, laureandosi in medicina nel 1887 a 24 anni; molto legato ai padri Barnabiti del Collegio Bianchi di Napoli.
    Dopo la morte della sorella, nel 1910 il dott. De Marino entrò a 47 anni nel noviziato dei padri Barnabiti a S. Felice a Cancello (Caserta), professando qui i voti religiosi.
    Le virtù dimostrate come dottore e benefattore del popolo, divennero lʼammirazione e lʼesempio per i suoi confratelli; venne ordinato sacerdote a Roma nel 1913. Il suo primo campo di ministero sacerdotale fu proprio S. Felice a Cancello, con missioni predicate al popolo, ritiri per il clero e le suore locali e tanto tempo trascorso al confessionale.
    Nel 1916 fu nominato superiore, poi la casa venne requisita ed occupata dai soldati, impegnati nella Prima Guerra Mondiale, intanto il paese era rimasto senza assistenza medica; padre Vittorio Maria De Marino tornò a mettersi al servizio di tutti anche come medico, sia in paese che nelle campagne, di giorno e di notte, specialmente durante la famigerata epidemia detta “spagnola” che fece tantissime vittime in quegli anni.
    Morì a Napoli nel Collegio Bianchi, benedetto e stimato come un santo il 16 luglio 1929; nel 1954 il suo corpo venne trasferito nella chiesa barnabita di S. Felice a Cancello e nello stesso anno vennero iniziati i processi per la sua beatificazione. Il 12 dicembre 1992 è stato dichiarato venerabile da Papa Giovanni Paolo II.

Il carrettino sarà in piazza
dal venerdì alla domenica
dalle 18:00 alle 23:00 circa
dal 4 giugno a settembre

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